Il Giornale dell’Umbria, 24 agosto 2010
di Stefano Ragni

UNO CHOPIN SCOLPITO E INCISIVO

Una vera condizione di beatitudine per gli ascoltatori, questo disco consacrato a musiche di Chopin, che si godono un pianista magnificamente coeso, dotato di una salda trama strumentale capace di amalgamare con autorevole e persuasiva energia il lato migliore della musica di Chopin, quello che riguarda la moralità dell’interpretazione. Riva ha saputo tenere alta la sua lezione chopiniana, una proposta che quest’anno toccherà vertici di esaustività, ma che, tutto sommato, non viene mai respinta dal pubblico. Chi si aspettava di sognare, cullato dai suoni armoniosi di Barcarola, Berceuse, Mazurke, Scherzi e Improvvisi, si è trovato dinanzi un solista di forte tempra umana, che evidenziato un panismo sontuoso, persuasivo nelle dolcezze e nelle pieghe del declamato, ma capace di scandire quella fierezza e quella dolorosa accettazione del destino che è propria dell’estremo messaggio chopiniano.

 
© 2011 Adalberto Maria Riva

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