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RICORRENZE
AL PIANOFORTE, DA “LERICI IN…”
gennaio
2012
di Luigi Romani
Nel 2010 il bicentenario
della nascita di Chopin, nel 2011 la stessa ricorrenza per un altro
gigante del pianoforte, Franz Liszt. Entrambi gli avvenimenti sono stati
ricordati nel Teatro Astoria con due concerti monografici che hanno
avuto come protagonista Adalberto Maria Riva, un giovane pianista milanese
che nel 2009 aveva concluso una tournée americana in quello che
può essere considerato il tempio del concertismo, come la Scala
lo è per la lirica: la Carnegie Hall di New York.
In quell’anno ricorreva il bicentenario della nascita di Mendelssohn
che, con Schumann (nato lo stesso anno di Chopin), completa un quartetto
di stupenda grandezza e il prossimo anno sfocerà nel bicentenario
del duo Verdi-Wagner.
La manifestazione che si è svolta all’Astoria la sera del
7 dicembre 2011 ha avuto il patrocinio del Comune, nella persona del
sindaco ing. Emanuele Fresco e del Lions Club Lerici-Golfo dei Poeti
(che proprio nel 2011 ha festeggiato il trentesimo anniversario della
sua omologazione) rappresentato per l’occasione dalla presidente
dott.ssa Maria Rita Guadagni Pantani. Entrambi hanno rivolto un saluto
al pubblico in sala, dando rilievo all’apporto impareggiabile
di Gianni Rotunno, motore principale della serata.
Il concerto si è svolto tra l’ammirazione di tutti e la
sorpresa dei pochi che non conoscevano l’eccezionale bravura del
maestro Riva e gli applausi che hanno coronato ogni esecuzione si sono
fatti più frenetici ed entusiasti man mano che l’esecutore
affrontava composizioni particolarmente incisive del panorama lisztiano.
Non solo è stata apprezzata ogni singola esecuzione del mago
ungherese della tastiera da parte dell’eccezionale pianista, ma
in modo particolare è stato gradito quel suo rivolgersi al pubblico
illustrando con un eloquio semplice e coinvolgente i singoli pezzi prima
dell’esecuzione.
Anche questo suo porgere con tranquillità e acutezza tanti capolavori
del più grande dei pianisti e di un grande compositore, non è
da tutti. E nel maestro Riva tutto ciò si apprezza in quanto
anche nei rapporti col pubblico festante e con gli appassionati ammiratori,
si presenta con quella naturale affabilità, modestia e comunicativa
che è una prerogativa di chi svetta sulla mediocrità spesso
colma di tronfia arroganza.
Grazie, Maestro, per quanto ci ha elargito con stupende interpretazioni
e generosa magnanimità. Arrivederci: noi tutti la aspettiamo
con impazienza!
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